Padre Nike: danza e musica, linguaggio di Dio
Venerdì 15 ottobre 1999


"Chi non salta peccatore è?", così ha esordito lo spettacolo-testimonianza di Padre Nike, organizzato dalla Fondazione "Medjugorje per l’Infanzia", venerdì sera al Palazzo dei Congressi di Lugano. Numerosi soprattutto i giovani, curiosi di vedere all’opera il Frate più chiacchierato degli ultimi tempi. Breve lo spettacolo, poco più di un’ora, in cui Padre Maurizio si è essenzialmente presentato al pubblico ticinese, ripercorrendo le tappe della sua vocazione e della sua conversione e citando aneddoti significativi della sua esperienza a contatto con il prossimo e con i bisogni.  A coloro che, delusi, aspettavano più musica e danza, ha promesso di ritornare per realizzare un vero e proprio concerto. La serata si è svolta all’insegna dell’allegria, la stessa con la quale Padre Nike contagia chi gli sta intorno, allegria che non manca nemmeno nei momenti di riflessione o di preghiera. Il desiderio insomma è quello di invitare i giovani, ma non solo, a guardare alla religione con altri occhi: la danza, il canto, la musica, strumenti nuovi ed efficaci per parlare di Dio e con Dio, veicoli più adeguati ai tempi ed alle esigenze delle ultime generazioni.
"È senz’altro più facile dialogare delle preoccupazioni adolescenziali o delle perplessità della vita, con qualcuno che è giovane come noi e che sa farlo a suon di rap" così hanno detto alcuni studenti interpellati alla fine dello spettacolo.
Padre Maurizio ha voluto illustrare la sua filosofia di vita invitando il pubblico a cantare con lui, a saltellare con lui, utilizzando e trasformando in modo originale slogan e ritornelli collaudati negli stadi o nei concerti musicali. Una formula che ha lasciato perplesso qualcuno al Palazzo dei Congressi, ma che ha entusiasmato e fatto sorridere la maggioranza dei presenti. Alle soglie del duemila è necessario trovare nuove strade per avvicinare i giovani a Dio! Padre Nike, con coraggio ha trovato la sua, fatta di freschezza, di espressioni a volte colorite, di battute spiritose, insomma degli ingredienti indispensabili per attirare l’attenzione di coloro che di tale spirito e di tale gergo si nutrono. "Coloro che rappresentano la speranza e il futuro".

Loretta Dalpozzo, Giornale del Popolo 18 ottobre 1999