Katia benefica, per i bambini 

La Ricciarelli ha tenuto al Kursaal un concerto per finanziare un orfanotrofio per bambini indiani.

 
Si era messo di mezzo anche Carlos Kleiber, con le sue prove dell’Otello verdiano al Metropolitan, a scompigliare i piani della Fondazione "Medjugorje per l’Infanzia", la quale aveva invitato Katia Ricciarelli a cantare a Lugano, il prossimo 18 febbraio, in un concerto di beneficenza a cui la famosa artista aveva dato il suo generoso assenso. Sennonché il piano di prove al Metropolitan aveva scompigliato il tutto e Katia Ricciarelli, la Desdemona in questo momento favorita dall’estroso Maestro tedesco, ha dovuto anticipare il suo appuntamento luganese.
Spostato il concerto dal Palacongressi al Kursaal, Katia Ricciarelli ha così potuto presentarsi venerdì scorso. Ad accompagnarla c’era il pianista Vincenzo Scalera, uno di quelli che, veramente, sanno rendere al meglio gli arzigogoli delle trascrizioni pianistiche di brani orchestrali, le quali, salvo qualche eccezione, appaiono costantemente nell’ambito dei récital di cantanti lirici. Eh, si, perché non si può rinunciare a far cantare dalla Ricciarelli Tu che di gel sei cinta, dalla Turandot di Puccini, un brano che appartiene al ruolo di Liù, la parte che, giovanissima, l’ha portata al trionfo, sotto la direzione di Herbert von Karajan. Oppure Io son l’umile ancella dall’Adriana Lecouvreur di Cilea; oppure ancora la Preghiera dall’Assedio di Corinto di Rossini. Pagine celeberrime ed amate, che Katia Ricciarelli ha cantato con grande partecipazione emotiva. E non si è nemmeno risparmiata nei brani più leggeri, il Brindisi verdiano, l’Invito e le Danze rossiniane, oppure ancora due romanze di Gaetano Donizetti. Così, poi, com’è apparsa dolce ma austera nelle arie di apertura (Ahi, che forse ai miei dì di Cherubini, Sposa son disprezzata di Vivaldi, Oh sleep e Oh! had I Jubal’s lyre di Haendel), si è data anima e corpo nelle impreviste romanze di Francesco Paolo Tosti, con le quali ha conquistato fino in fondo il pubblico, particolarmente caloroso. Il quale non l’ha lasciata ritirarsi se non dopo una cospicua razione di fuori programma. Il concerto, come detto, è stato promosso dalla Fondazione "Medjugorje per l’Infanzia": l’incasso della serata sarà interamente devoluto alla costruzione di un orfanotrofio per cento bambini in India.

 
Fernando De Carli, Corriere del Ticino – 12 febbraio 1990